Londra, nel lontano 2010, ai tempi di "L'ondhon", insomma. Tre giorni intensi ma sufficienti per capire, già dopo poche ore, che mi sentivo a casa. Metro stracolma, gente dal passo veloce, cielo bianco tendente al grigio. Senza paura, e camminando, tanto, l'ho scoperta. Apprezzando tutte le sfumature, i cambiamenti repentini di tempo, il sole timido, minding the gap, sempre.
Tower Bridge |
Persa dentro Topshop (maglione con i piccoli Dudù quanto ti adoro), ubriaca di caffè americano, unico antidoto preserata contro il freddo pungente, Tower Bridge di notte, i colori di Notting Hill e il profumo di Bagel al salmone che non avrei smesso di mangiare.
Portobello, con il suo mercatino caratteristico. Dai cappelli, altro mio punto debole, alla bigiotteria, alle piccole boutique con pezzi unici e irrinunciabili. Lo shopping più naif e soddisfacente della mia vita.
E una grande voglia di tornarci, anche solo per un paio di giorni. Magari andando a vedere un musical, ecco si, quello mi piacerebbe proprio. Non serve molto altro in un posto in cui ti senti a tuo agio come pochi altri al mondo.
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Portobello Market |
E buon weekend a tutti!
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